Scusate il ritardo, ma ci siamo appena ripresi dal Double della Lube in appena 5 giorni!
Come avrete visto dai nostri canali Social il Vincitore è stato Milo Imbeni di Como con la sua dolce metà Martina Gini, che si sono goduti la SuperFinal di CEV a Berlino!
Il nostro primo Contest sulla CEV ha visto più di 50 partecipanti sulla nostra pagina Instagram con oltre 300 accessi al nostro profilo per scoprire come partecipare.
Scopri il Contest
E’ stata una bella soddisfazione per 3 motivi:
Martina ha condiviso con noi video e immagini delle finali e sia noi che i nostri follower l’abbiamo vissuta come fossimo lì con loro in tribuna!
Per ricordare ancora questi momenti e per chi si fosse perso i festeggiamenti questo spazio è dedicato a voi!
Ps. Vogliamo parlarne che nella fase finale 3/4 delle finaliste erano italiane??
#VolleyRevolution
Serena di Marino, della Pallavolo Montecassiano, è la vincitrice del nostro Contest che metteva in palio 2 biglietti per gustarsi le finali di Coppa Italia Maschile del 9-10 Febbraio a Bologna.
[Se non lo conoscete questo è il link dell’iniziativa Contest Vinci le Finali ]
Un’esperienza irripetibile, in una location unica, dove Serena insieme alla sua accompagnatrice, si sono gustate il meglio del Volley Italico
Ci ha scritto entusiasta dopo qualche giorno:
“Il bello è che stavamo davvero sulla tribuna “vip” usciti dal bagno e incontravi Blengini
…Comunque fantastico davvero! Ci siamo viste i migliori giocatori in circolazione tutti insieme! Poi la finale assurda!!!
“
(NB magari i tifosi della Lube non saranno stati così contenti).
Ci è piaciuto il suo entusiasmo nel condividere con noi la diretta dell’evento e la sua gioia quando ha scoperto i posti che le avevamo riservato
Sicuramente ci è piaciuta questa iniziativa e vedremo di riproporla nuovamente!
Ringraziamo tutti i partecipanti e ci vediamo al prossimo Contest!
Ogni vostro salto ci avvicina all‘obiettivo che ci siamo prefissati.
Anche se non siete dei gran saltatori (come nel nostro caso), potrete essere parte di qualcosa di più grande e unico, del circuito dei pallavolisti.
Vi sentite pronti?
La #VertekChallenge è appena iniziata! non mancate 🙂
Ora vi presentiamo i primi giocatori che hanno dato inizio alla #VertekChallenge.
Volete partecipare anche Voi?
Seguite le istruzioni o guardate i video degli sfidanti e diventate parte del #circuito
Inserire sempre l’hashtag #VERTEKCHALLENGE ed il tag di ClubUp! altrimenti non potremo contare i vostri salti e punteggi
La pallavolo italiana è Paola Egonu, Ivan Zaytsev, ma anche Mattia, Michele, Francesca, Tu stesso che stai leggendo.
E’ arrivato il momento di dimostrare come il nostro sport non sia solo una meteora nei Mondiali e nelle Olimpiadi. Abbiamo già dimenticato i palazzetti pieni, lo spettacolo del Foro Italico e le lacrime di Yokohama?
Dimostriamo che il movimento italiano è unito da nord a sud, da est a ovest, dalla serie A al CSI.
Se anche tu sei un pallavolista o ami la pallavolo non puoi non partecipare a questa Sport action!
Nell’azione più identificativa della pallavolo, il salto.
Saltiamo e misuriamo la nostra elevazione.
Dimostriamo che con tutti i nostri salti riusciremo a coprire la lunghezza del territorio italiano di 1300 km. Ciascun salto si aggiungerà a quello degli altri fino a centrare l’obiettivo.
Siamo una squadra e il contributo di ognuno di noi è fondamentale per raggiungere l’obiettivo.
Scopri come partecipare nel prossimo articolo o scarica direttamente il Manifesto con la spiegazione.
#VolleyRevolution #VertekChallenge
Ognuno è parte del circuito, tutti i componenti sono fondamentali, è un organismo in cui quando qualcosa non funziona gli altri organi intervengono per sopperire la carenza.
Nella difficoltà del singolo si esalta la forza del collettivo. Quante volte vi è successo di aiutare un vostro compagno durante una partita coprendolo magari in ricezione?
La pallavolo è organizzazione, è un meccanismo perfetto dove tutti hanno il loro compito e questa sincronia si trasforma in spettacolo.
Ma come è possibile che già, dopo meno di 2 mesi, la pallavolo sia tornata a essere trasparente, invisibile ai media, quello stesso sport che ha riempito i palazzetti di Torino, Firenze, Bari e Milano e ci ha fatto svegliare di prima mattina, solo per riempirci il cuore di emozioni?
La pallavolo non c’è, siamo tornati nell’ombra…i mondiali sono finiti e già hanno smesso di parlare di noi.
Eppure è sempre lì la pallavolo chiusa nei suoi 81 mq, con 12 atleti che si danno battaglia e ci guarda attraverso le maglie della sua rete, aspettando sempre fiduciosa che qualcuno si accorga di lei.
E’ già successo alle Olimpiadi nel 2016 con il capolavoro di Italia USA, è successo a settembre dopo le 7 sinfonie dell’Ital Volley, è successo ora dopo la cavalcata azzurra fino alla finale contro la Serbia e sembrava che tutti non potessero farne più a meno.
Siamo una montagna russa dalle cime altissime, ma dalle pianure che possono durare 2 anni di percorso.
Eppure quella passione che risiede nei palazzetti, nelle squadre di provincia non si è mai spenta.
Solo noi possiamo accendere la miccia, possiamo divampare l’incendio e infuocare i media.
Solo noi possiamo rendere la pallavolo inesauribile, una pila atomica.
Noi siamo la pallavolo, noi siamo un gruppo, noi siamo pallavolisti.
Mattia
Ps. Se ami davvero la pallavolo non puoi esserti perso la prima parte del nostro editoriale
Meno di un mese fa, le “ragazzine terribili” ci facevano sognare nella finale mondiale di Yokohama.
Non hanno fatto sognare solo noi pallavolisti, ma tutti quelli che le hanno conosciute forse per la prima volta, come Massimo Gramellini.
Le sue parole sono state talmente forti, belle e importanti che forse si tratta di uno dei più bei monologhi sulla pallavolo insieme alla famosa “lettera di Mauro Berruto”.
Condividiamo qui l’intero video per tutti quelli che credono che un’Italia all’incontrario è possibile, che la pallavolo è lo sport per sovversivi, che dobbiamo alimentarci a vicenda come un “circuito” e urlare dall’altra parte della rete “NOI CI SIAMO”.
Se volete vedere il video ve lo linkiamo qui sotto!!
Diciamolo. La pallavolo è per pochi. Ecco perché Mauro Berruto la definisce uno sport per sovversivi.
Come in qualsiasi momento storico, una rivoluzione è sempre scaturita da un numero ristretto di individui, se non addirittura dal singolo. Sono poi riuscite ad accendere la fiamma e far esplodere la “rivolta” grazie ad un movimento, un ideale, una comunione di intenti.
Scommetto che la prossima volta che la pallavolo sarà sulla bocca di tutti, sarà tra 2 anni per le Olimpiadi di Tokyo 2020.
Non so voi, ma ogni volta che si presenta il BOOM momentaneo della pallavolo in cui tutti ne parlano, ne apprezzano lo spettacolo, la passione, il fair play, la grinta e il gioco di squadra, mi viene in mente questa situazione…è come se le Tartarughe Ninja uscissero dalle fogne in cui vivono attraverso i tombini, salissero nella città sovrastante e iniziassero a salvare il mondo, per poi tornarsene a vivere giù nell’oscurità.
Forse noi tutti pallavolisti, dovremmo iniziare ad essere ambasciatori di questo sport perché altrimenti come potremmo credere nel “gruppo” piuttosto ché nel “singolo” se non condividiamo, verso l’esterno, gli stessi valori in cui crediamo?
C’è bisogno di eroi per questo sport e sono sicuro che ognuno di noi può contribuire con il proprio superpotere a sconfiggere il silenzio che cala ogni 2 anni sulla pallavolo.
Miriam Sylla, palermitana di genitori ivoriani, ha detto:“…noi siamo un circuito. Ci alimentiamo a vicenda. E il mondo intero, che sta dall’altra parte della rete, lo deve sapere!”.
Ecco, secondo me, ha utilizzato le parole più giuste per descrivere ciò che la pallavolo è in Italia.
Noi appassionati di pallavolo possiamo allargare questo circuito, possiamo alimentarlo e dobbiamo urlare per farci sentire, non solo dall’altra parte della rete, ma anche fuori dai palazzetti e in tutta Italia!