La pallavolo Over30 Vs Under 30-L’allenamento

La pallavolo Over30 Vs Under 30-L’allenamento

Allenamento del Pallavolista Over 30 Vs Under 30 [Ieri] Vs [Oggi]

E dopo la borsa di allenamento (se te la fossi persa ecco il link ) oggi parliamo della seduta di allenamento, tuffandoci nell’esperienza sempre appagante della sessione serale

Partiamo quindi con questo confronto (imparziale) Ieri e Oggi

L’orario: Se [Ieri] stavi bellamente a grattarti sul divano in attesa della partenza per andare agli allenamenti o eri in giro con la tua girlfriend/boyfriend/amici e comunque arrivavi costantemente con qualche minutino in ritardo dovuto all’ultima partitina alla play, [Oggi] sei sempre di corsa alla ricerca del tempo perduto (Proust docet).
Cerchi di ottimizzare al massimo i tempi per ritagliarti un momento di sosta, con la borsa da allenamento fatta alle 6.45 della mattina, dove è più facile che hai messo una sola scarpa o dimenticato il cambio di mutande/calzini, perché sei talmente addormentato che neanche una damigiana di caffè potrebbe aiutarti.
L’altro inconveniente è che, con questo dolce clima, la temperatura della tua divisa di allenamento (lasciata ovviamente in macchina) per la sera è più adatta a una squadra di hockey su ghiaccio e che ti tocca prima di iniziare la seduta, ripassarla con il già citato phon o sui termosifoni di ghisa.

Riscaldamento: [Ieri] neanche il tempo di arrivare in palestra che già BUM BUM hai sfondato la rete da calcetto con 3 o 4 cannonate, hai fatto già 3 sfide 2 contro 2 a metà rete e di media una cinquantina di salti.
[Oggi] sei talmente martoriato dalle piacevolezze del lavoro che il BUM BUM lo senti nella tua testa, unita al messaggio del “chi me l’ha fatto fare stasera?”, allora ti metti in un angolino con tutti i tuo giochini di Decathlon (no non è una marketta :D) e cerchi di sciogliere “l’inscioglibile” fastidio che ti porti alla gamba, al polpaccio, alla schiena etc etc, che sembra più un lazzaretto che il fisico di un atleta.
Ti dedichi a uno stretching preciso e studiato, affinché la seduta non risulti letale e in modo che poi per scioglierti non ci vogliano un minimo di 3 fisioterapisti e 2 preparatori atletici.

Attacco a rete: [Ieri] è il massimo, puoi sfogare tutta la tua potenza ed elasticità inchiodando il pallone ovunque. Salti salti sempre di più, chiamando la palla sempre più veloce e alta, che a un certo punto il palleggiatore ti tira dei missili terra aria che se vanno contro il muro potrebbero lasciarci un cratere.
[Oggi] è l’inizio del patimento.. non sei né abbastanza caldo, né abbastanza freddo, hai ancora tutte le parti sensibili e i tuoi primi 2 salti sono di testing per capire come potrà andare o meno l’allenamento. La tua spalla è ovviamente congelata e i primi attacchi sono delle mozzarelle Vallelata che a malapena scavalcano la rete. Insomma cominci con il piede giusto l’allenamento.

Battuta e ricezione: niente ieri, niente oggi, è una sfida aperta tra vecchi contro giovani, tra battute a tutta potenza e un po’ più tattiche (INFAMI) dove di solito vince chi urla di più. Se hai la sfortuna di essere un ricettore, è una gara al massacro, ti arrivano palle addosso da tutte le parti e ad un certo punto monti il bagher al contrario, nella speranza di mettere qualche palla ++ casualmente.
Se invece sei un ricettore Over30, ogni palla corta è una lotta contro il tempo e, se nella malaugurata ipotesi che la battuta tocchi il nastro e cada dalla tua parte e ti fosse balenata l’idea di tuffarti, sai già che per te quell’esercizio è finito (così come le tue ginocchia).

Muro: [Ieri] è una gara a chi salta di più, a chi riesce ad avvicinarsi di più con le ascelle al nastro superiore, è una competizione vera e propria con tanto di giudici (di solito i palleggiatori) che decretano se hai saltato di più o di meno del compagno o della scorsa volta.
[Oggi] così come per l’attacco a rete, è uno sforzo che devi calcolare bene, per lo meno all’inizio…l’obiettivo è solo uno “non farsi male subito”, ma dopo qualche salto ti senti carico e dici “adesso gli faccio vedere io a questi ragazzini” e fai un bel salto, come una volta, invadente, sembri quasi sospeso in aria ed ecco che lì fai invasione, con il tuo bel girovita leggermente più abbondante 👌. Ricadi quindi nella depressione dei primi salti dove a malapena fai ciao aldilà della rete.

Stretching: [Ieri] tempo futile di fine allenamento, da dedicare piuttosto a un po’ di sano calcetto o chiacchiere con i compagni, guardando un po’ di stories su IG.
E’ qualcosa che ci sta da fare, ma tu ancora non hai capito a cosa ti serva.
[Oggi] E’ sacro, guardi l’orologio della palestra attendendo quel momento e già ti pregusti di metterti lì sul pavimento freddo per allungare ciò che riesci a allungare e sciogliere l’inevitabile contrattura che hai acquistato dalla tua seduta. Stai lì a gambe per aria, con tutti i tuoi colleghi Over; uno spettacolo che neanche nelle migliori macellerie puoi incontrare, prosciutti stagionati a saldo.

Conclusioni: però sebbene tutto questo, le fatiche, i dolori, i sacrifici siamo sempre lì, Over 30 e Under 30 a lottare su ogni pallone, a sputare sangue fino alle 23.00, mentre gli altri sono comodamente sul divano a guardare Netflix e ti dicono “chi te lo fa fare”?

Tutto questo perché?
Perché l’amiamo, perché la pallavolo non è solo passione è la nostra vita.

Ci sentiamo alla prossima, 
un abbraccio

#iClubUppers 

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La pallavolo Over 30 anni Vs Pallavolo Under30

La pallavolo Over 30 anni Vs Pallavolo Under30

La borsa del Pallavolista Over 30 Vs Under 30 [Ieri] Vs [Oggi]

Non pensavo che sarebbe giunto il momento, ma eccoci qua come da 18 anni a questa parte la borsa è sempre lì, con la sua zip usurata e le scarpe mezze sbucciate dalla prima parte della stagione…non so perché mi è salita un po’ di nostalgia ed ho pensato quanto sia cambiato il modo di vivere la pallavolo.

Oggi però che è martedì grasso, non volevo lasciarmi andare a smielate nostalgie così, ho pensato al lato comico e divertente.

Partiamo quindi con questo confronto (imparziale) Ieri e Oggi

Il Phon: [Oggi] (prima mai avuto uno) anzi a malapena ti asciugavi i capelli anche d’inverno, adesso se lasci un capello bagnato rischi il raffreddore una settimana, la voce di Vasco Rossi e l’apnea in piena notte.

Le ginocchiere: [Ieri] a 14 anni, appena inizi a giocare sono il must have, non puoi essere un pallavolista senza ginocchiere. I genitori “dove vai senza? Poi ti fai male” e tu che le mettevi e poi comunque non sapevi tuffarti.
Poi la bellezza delle ginocchiere era proprio l’effetto spugna che aveva sul tuo sudore adolescenziale e diventavano letali dopo a malapena 1 settimana. 
Tu che eri adolescente, pensavi forse di lavarle? Assolutamente no, anzi diventavano una forma di ricatto negli spogliatoi per sederti sul tuo posto preferito.
[Oggi] sono sono un reperto archeologico scomparso, hai capito come e quando tuffarti (mai) e nella malaugurata ipotesi di doverlo fare, ti tuffi e poi ci vogliono 3 time-out  e l’aiuto dalla panchina per poterti rialzare.

Accappatoio: [Oggi] Ora hai imparato a alternare una coppia di accappatoi durante la settimana, abbinando colori e materiale in base alla mise da allenamento, [Ieri] ne era uno, che mezzo bagnato restava tutta la settimana dentro la borsa a fermentare per il piacere dei tuoi compagni. Quella sensazione di freschezza addosso quando uscivi dalla doccia non potevi farne a meno.

Sapone e doccia schiuma: [Ieri] erano un reperto raro, tutti avevano il compagno di squadra la cui mamma lo riforniva costantemente e altrettanto costantemente diventava il fornitore di tutti.  Molto spesso capitavano veri e propri furti dalle borse, alla caccia del bagnoschiuma da 1€ targato Discount, che forse era buono per lavare i cerchi dell’auto.
[Oggi] Scegli il tuo bagnoschiuma in base alla fragranza ed alle sue proprietà, lo shampoo per i capelli ricci, lisci, antiforfora, anticaduta, morbidi, setosi etc etc 

Integratori: [Ieri] era una pozione che ti trovavi nelle bottigliette durante le finali regionali e nazionali e te la gustavi non per l’energia, ma per quel sapore di arancia chimica, che aveva il suo fascino.
[Oggi] Stai lì prima dell’allenamento a dosare tutto, perché sai che il minimo sbaglio potrebbe portarti a non concludere la seduta o farti stare il giorno dopo con le braccia al cielo e le gambe fossilizzate dall’acido lattico.

Scarpe: [Ieri] erano in dotazione per i più fortunati con la divisa da gioco e comunque erano un accessorio per il gioco. [Oggi] Sono la prima cosa che pensi di comprare prima di iniziare a giocare, ti studi modelli, prezzi, prestazioni per l’elevazione (poca), protezione della caviglia e capacità di scarico del salto.
Se non giochi almeno i tuoi compagni potranno dire che hai le scarpe belle.

Manicotti/ scaldamuscoli/ maglie termiche: [Oggi] sono il nuovo  moda del momento must have, tutti ne hanno uno per colore e per tipo adatto a tutte le situazioni. Spesso sembriamo più alberi di Natale o manichini pubblicitari, ma l’importante è non prendere freddo ed essere abbinati. 

Concludo questo breve confronto con l’ultima considerazione, non relativa alla borsa, ma al post allenamento.

La Fame: [Ieri] se prima eri una ruspa senza fondo che raccoglieva anche l’ultima strisciolina di grasso del prosciutto del compagno, [Oggi] sei lo stesso animale da battaglia di 18 anni fa a cui hai abbinato il pasteggiamento con birre e grappe.
L’unica e sostanziale differenza che se prima riuscivi a bruciare come un termovalorizzatore tutto ciò che ingurgitavi, ora come sgarri, devi chiamare i vigili del fuoco per tirantare la chiusura di pantaloni e camicia per evitare il rischio accecamento di chi ti sta di fronte.

Manca qualcosa secondo voi? Spero di avervi regalato un sorriso per questo giorno di Carnevale!

#iClubuppers

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